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Il concorso

Una visione nuova, un nuovo inizio

La Città di Vittorio Veneto ha deciso di riprendere l’organizzazione del Concorso di Violino, ad essa intitolato, dopo alcuni anni di sospensione.

Sarà la 32a edizione e per la prima volta sarà aperta a giovani violinisti under 27 provenienti da tutta Europa.

È quindi questa una ripartenza importante, un rilancio culturale dal respiro internazionale di una manifestazione musicale che, nata nel 1962, ha nel tempo accolto a Vittorio Veneto generazioni di giovani violinisti, molti dei quali hanno iniziato una brillante carriera concertistica proprio grazie al Concorso di Vittorio Veneto.

L’aspirazione a una nuova ripartenza è rappresentata idealmente dal nuovo logo che Vittorio Veneto ha deciso di darsi per identificare il Concorso di Violino: due colombe che volano leggere, a richiamare un simbolo di pace. In coppia, il loro volo suggerisce anche il concetto di incontro tra nazioni, culture, idee, sogni. Le loro sagome creano nel cielo azzurro d’Europa la forma intuibile ma non preponderante di un violino, a decretare tutta la forza di un segno grafico nuovo, elegante, ma potente nel suo messaggio di speranza.

Il marchio distintivo del Concorso intende raccogliere e rilanciare all’Europa il lascito dell’anno del Centenario della fine della Grande Guerra, che nel 2018 ha visto Vittorio Veneto protagonista di una grande rievocazione e rielaborazione della memoria, alla fine della quale si è riscoperta non solo “Città della Vittoria”, ma soprattutto “Città della Pace”.

La musica ha il potere di alleggerire le nostre vite, di unire i popoli, di favorire la concordia e la pace. Attendiamo quindi con gioia i giovani violinisti che vorranno venire qui, nella nostra Vittorio Veneto Città della Pace, a far vibrare le corde dei loro strumenti, nel “sogno” della musica.

Antonio Miatto
Sindaco di Vittorio Veneto - Presidente del Concorso

Il mio concorso guarda all'Europa

Al fine del raggiungimento di una buona carriera, un elemento importante è quello di poter essere competitivi, grazie a una specializzazione acquisita in giovane età.

La necessità di una formazione giovanile è ancor più sentita nel mondo dell'arte, in quanto mestieri come il cantante, il ballerino e il musicista richiedono una costante applicazione. Sottolineo l'importanza di cominciare a suonare da piccoli, perché il corpo fisico del musicista, e in particolare del violinista, arriva nel tempo a plasmarsi e a diventare tutt'uno con lo strumento.

Questo studio richiede grande fatica e dedizione, oltre a un appoggio economico forte da parte dei genitori.

Il sacrificio cui alludiamo potrebbe essere molto meno gravoso se il contesto sociale lo accettasse come fatto "normale".

Ho un ricordo ancora vivo delle numerose volte in cui sono stato deriso dai miei compagni di scuola – anziché sostenuto o ammirato – e schernito persino dagli insegnanti per la mia attività musicale, in quanto extra-scolastica. Questo atteggiamento lo si ritrova anche oggi in alcuni licei ancora annessi ai conservatori, dove la musica, paradossalmente, rimane ancora materia di secondo piano.

Non erano da meno le critiche rivolte ai miei genitori da parte di parenti e amici nell'apprendere del grande impegno economico da loro investito per i miei studi e per l'acquisto del violino.

Questi comportamenti sociali sono, a mio avviso, inaccettabili in un Paese che ha creato e diffuso l'arte in tutto il mondo e che troppo spesso se ne dimentica, concedendo attenzione e fondi economici ad attività che danno solo un breve e superficiale lustro. Se si investisse con maggior coraggio nella cultura, avremmo risultati più duraturi e importanti per la nostra società, come la storia ci insegna.

Le Rassegne studenti – Città di Vittorio Veneto sono state per me allora undicenne e per i miei genitori una conferma e un'ulteriore spinta per continuare a credere e a investire nel mio talento.

Dopo aver partecipato a tre Rassegne studenti e forte dei premi ivi ottenuti, i miei genitori mi permisero di andare a perfezionare la tecnica con uno dei più grandi pedagoghi dell'epoca. Mi sono ritrovato  quattordicenne a seguire il mio nuovo maestro Tibor Varga in Svizzera, in Francia e in Germania, paese quest'ultimo in cui ho avuto le prime e importanti esperienze d'orchestra. Proprio in queste occasioni ho appreso quanto fosse fondamentale il relazionarmi in un contesto internazionale per apprezzare con maggiore intensità le mie origini italiane e la mia impegnativa scelta di vita, legata completamente alla musica.

Il Concorso di violino – Città di Vittorio Veneto è un trampolino di lancio fondamentale per i violinisti italiani e un traguardo a cui aspirano anche i più giovani, spesso fin da bambini. Ricordo ancora con quanto entusiasmo e ammirazione guardavo, come eroi irraggiungibili, i candidati più grandi di me. Per questo è importante che un'opportunità di confronto come il concorso sia sostenuta e valorizzata dalla cultura e dalle istituzioni italiane, proprio perché la storia della musica e la storia del violino sono e devono essere motivo di orgoglio nazionale.

Nei giorni precedenti alle prove d'esame, sempre carichi di ovvie tensioni, tutta la vita della città di Vittorio Veneto ferve intorno al tema del violino e alla musica. Giovani violinisti provenienti da tutta Italia, pieni di speranze e di paure, si ritrovano insieme per partecipare ad una grande vetrina che è stata e sarà, ci auguriamo, sempre indispensabile al mondo culturale e musicale italiano.

L'idea di aprire il concorso alla Comunità Europea, che ho perseguito con determinazione e che è stata accolta con grande entusiasmo dalle autorità comunali, mai come in questo momento storico rappresenta una grande occasione di divulgazione della nostra cultura e motivo di scambio di conoscenze non solo musicali, proprio come è stato per me quando ero ancora studente.

Con questa profonda convinzione ho lavorato alla formazione di una giuria di fama internazionale che spero permetterà al Premio di avere una rafforzata visibilità e un prestigio che guardano all'Europa senza timore, ma con giustificato orgoglio.

Francesco De Angelis
Direttore Artistico Concorso di Violino Città di Vittorio Veneto

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